Giardini
Naxos (Me) - 04.09.2005 Concorso Diari Personali “La Lanterna Bianca" in memoria di Filippo Maria Tripolone
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Il riconoscimento nazionale
dell'associazione "La Lanterna Bianca" agli autori di diari. Un'occasione per discutere di depressione, disagio psichico e nuove frontiere della psichiatria. da sinistra: Lucia
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Nel
folto e variegato panorama di premi e riconoscimenti assegnati in tutta
Italia, sovente pretesto per vuote ed effimere “passerelle” mondane, il
“Filippo Maria Tripolone” brilla senz’altro in originalità e spessore:
l’associazione organizzatrice “
L’intitolazione del premio a Filippo Maria Tripolone, un giovane
prematuramente scomparso una decina d’anni fa, rimanda ad un cognome
spiccatamente meridionale ed, esattamente, del paesino alcantariano di
Motta Camastra. Ada De Cola, mamma di Filippo nonché presidente della
“Lanterna Bianca”, ha quindi ritenuto opportuno portare in Sicilia la
sua “creatura”, ed esattamente nel centro turistico di Giardini Naxos
dove nei locali del cineteatro comunale ha avuto luogo domenica scorsa
la cerimonia di consegna.
“Con questa
iniziativa
– ha dichiarato Ada De Cola – ho reagito alla dolorosa scomparsa di
Filippo, un giovane che, per l’appunto, aveva scritto tanti diari, così
come adesso faccio anch’io. L’associazione ‘Lanterna Bianca’ è nata
proprio all’indomani della sua morte con il preminente obiettivo di
‘illuminare’ riguardo alle problematiche delle malattie mentali e del
disagio psichico in genere. E, non a caso, eminenti psicologi e
psichiatri cominciano a considerare la scrittura diaristica una vera e
propria terapia che consente a chi la pratica di liberare su carta le
proprie angosce e di mettere ordine nelle propria vita e nelle proprie
idee”.
Quest’ultima affermazione è stata avallata in pieno dagli specialisti in
Salute Mentale del Distretto di Taormina – il primario Motta e lo
psichiatra Dotto – presenti al tavolo dei lavori assieme alla brillante
moderatrice Giovanna Campagna, al presidente De Cola, ai membri della
qualificata commissione esaminatrice ed a Maria Rosa Gizzarelli,
vicepresidente dell’associazione “Oltre l’Orizzonte”, un neocostituito
sodalizio del comprensorio jonico-alcantariano con finalità analoghe
alla “Lanterna Bianca”. Dagli interventi dei relatori, che hanno
preceduto la consegna ufficiale dei premi, è scaturito un interessante
dibattito, stimolato anche dai contributi provenienti dalla sala, sulle
nuove frontiere della psichiatria, dal volto sicuramente più “umano”
rispetto a quella, cronologicamente non lontana, dei manicomi, degli
elettroshock e della lobotomia. Si è, così, giunti alla conclusione che
il depresso ed il disagiato non sono “mostri” da emarginare e
ghettizzare, bensì persone come tutte le altre che, però, non riescono a
reagire appieno alle difficoltà della vita. Da più parti si è quindi
invocato il sostegno delle pubbliche amministrazioni e, soprattutto,
delle scuole (magari attraverso appositi corsi di educazione civica)
affinché la società odierna possa approcciarsi in maniera più
consapevole a dei soggetti erroneamente reputati “diversi”.
Infine
le premiazioni: ad avere la meglio è stato il romano Lamberto Cioffi con
il suo diario scritto ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, seguito in
classifica da Baldassarre Turco (Genova) ed, ex aequo al terzo posto, da
Tania Fonte (Palermo) e Carmela Tuccari (Aci S. Antonio). Nella sezione
collaterale dedicata alla poesia ha, invece, trionfato Lucia Jannotta di
Sant’Agata dei Goti (Benevento) con i versi intitolati “Meteora”.
Toccante ed appassionato il commento a caldo di quest’ultima alla sua
vittoria. “Anch’io fino a poco tempo fa – ha dichiarato al
microfono la giovane poetessa campana – ritenevo di essere realmente
una ‘pazza’. Ma proprio la notizia di questo primo premio mi ha ridato
fiducia in me stessa ed il coraggio di continuare in barba alle mie
debolezze ed alle maldicenze della gente. E’ stato sicuramente un
‘miracolo’ concessomi da Lassù da Filippo Tripolone. Ed, a nome di tutti
gli altri concorrenti premiati, ringrazio Ada De Cola per averci per
l’occasione trascinato in quest’angolo incantevole di Sicilia che molti
di noi non avevamo ancora avuto la fortuna di conoscere. Infine – ha
concluso la Jannotta – ai nostalgici dei... manicomi voglio dire che
la cosiddetta ‘pazzia’ non è altro che un aspetto ‘normale’ della
realtà, da sempre fatta di contrasti e diversità: perché laddove esiste
il bianco esiste anche il nero e laddove esiste la luce esiste anche il
buio…”.
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