In Memoria di Filippo Maria Tripolone |
Premio "Filippo Maria Tripolone" XI^ 2012 I vincitori del cancorso Sez A: I° Premio: Simonelli Mario Massimo Roma"Il lungo inverno di Spitak"
l lungo inverno di Spitak è un diario che si avvale di importanti e stravolgenti episodi storico-sociali: il devastante terremoto che colpì una vasta area dell'Armenia nel 1988. L'autore in una terra devastata dalla forza della natura, ma soprattutto descrive il dramma di coloro che hanno subito la tragedia e la lotta dei volontari nel cercare di dare nuovamente delle speranze. Esperienze, queste, che restano impresse nell'animo, perché è difficile dimenticare un lamento che esce dal fondo delle macerie. Nell'interessante diario di Simonelli viene anche descritta l'interiorizzazione di una paura storica che annichilisce gli abitanti: è “il teorema della bomba”. Nel diario ben evidente è la fragilità umana. L'Autore, attraverso un linguaggio ben strutturato, mette a confronto due animi: quella della natura e quella dell'uomo. Interessante nella narrazione è anche il rapporto tra i vari gruppi di volontariato e soprattutto l'amicizia, spesso menzionata dall'autore come indispensabile forza e incipit per i membri del gruppo. L'opera sicuramente è un importante testo per far capire come il rapporto umano non abbia confini, né diversità di lingua, ne di cultura. Guida nella lettura è quel biglietto custodito in una busta bianca e consegnato da una missionaria della Carità, il cui contenuto sarà svelato nell'epilogo e riporta un importante messaggio di madre Teresa. Il lungo inverno di Spitak è un diario, che non solo svela emozioni personali, ma da la possibilità di riflettere sull'operato dell'uomo e sui veri valori. Enza Conti II° Premio: Pomina Genoveffa Savona " Pensieri,Poesia e Realtà" Con grande soddisfazione un suggestivo “dietro le quinte” (o “dietro le righe”) e la “seducente” trappola di Pomina, perché Pensieri, poesia e... realtà è un tassello chiave negli sviluppi del suo dire. Tornano, in questo libro, tutte le parole chiave di una storia che racconta la fine come inizio, un inizio che segna una luce che affiora l'identità e si ritrova la strada percorsa a tentoni nel buio, e quella luce del vero ritratto, profondamente ambigua e capace di terremotare le certezze di un'intera esistenza, una luce che riaccende le cose e rimette in movimento il tempo, sia quello esistenziale messo in subbuglio dalle circostanze, sia quello anomalo in cui le cose raccontate nel libro accadono, un tempo che l'esperienza quotidiana non conosce, così ricco di possibilità da far insorgere, a volte, in chi legge una strana sensazione. Una trama di parole include per consequenzialità anche la fuga e il ricominciare: “... Sono tornata ad essere la giovane donna che camminava in punta di piedi, con le braccia tese, pronta a spiccare la corsa verso le tante cose meravigliose che mi avrebbero aspettato in vita...” scrive Pomina con cui non distrugge ciò che è stato, semplicemente lo guarda con occhi e consapevolezza nuovi, ricomincia da capo per cambiare il “gioco” della vita e sedersi ad un altro tavolo e sotto altra luce - Pomina - in limine carica di possibilità, sceglie di abitarci per sempre . Alessandra Iraci III° Premio: Angie Abelleira Caserta "Neve nella cioccolata" Neve nella cioccolata è la storia personale dell'autrice, ma nello stesso tempo è la storia di quei tanti bambini che hanno vissuto o vivono la terribile esperienza dello sfruttamento, non storia passata, ma sempre attuale e contemporanea. A Neve sono basti pochi secondi, il tempo di un esplosione, e la sua vita da “normale” diventa un inferno. Di quel viaggio al Cairo con i genitori, musicisti, giunti per un concerto, resterà solo il calore delle loro mani, che l'aiuteranno a lottare nella conquista della libertà dai soprusi. Il diario nasce soprattutto dal desiderio di voler denunciare e scuotere gli animi perché la storia subita da Neve è simile a quella di molti altri bambini utilizzati nei campi delle piantagioni. Nelle pagine c'è anche la confessione psicologica e il desiderio di una bambina che cerca protezione e affetto, mentre il viaggio verso quel mondo disumano viene accompagnato dal rumore e dallo sguardo cattivo di Salem. In quella piantagione di cacao molti bambini non ce la faranno, tra questi Amali. La narrazione della fuga di Alì, le sue preghiere, la dura punizione quando sarà ritrovato, la libertà di Neve, le dichiarazioni in ambasciata e la promessa che un giorno ritornerà alla grande piantagione per aprire le porte e liberare i “bambini del cacao” sono solo alcuni temi trattati nel diario. Nelle pagine, infatti, c'è soprattutto il desiderio di denuncia contro la violenza, contro una realtà dalla doppia faccia. Enza Conti IV° Premio: Fiocco Carlo Padova "La clava e l'ingranaggio" Guarda il video
IV° Premio: Fonte Tania Palermo "Un Amore Fra Noi leggero" Guarda il video
V° Premio: Di Grazia
Maria Grazia Lecce
|
20 nov.2009 . Sito creato da Tripolone Gaetano per l'associazione Archivio Diaristico "La Lanterna Bianca" che ne riserva tutti i diritti. |